“Sì, ruffiane… non saprei in che altro modo definirle”. Così Sabrina Gennari descrive le sue illustrazioni che spesso ritraggono figure femminili con volti paffuti dagli occhi grandi, caratterizzate da linee morbide e colori vivaci.

In realtà, dietro tanta dolcezza si nasconde un messaggio forte: “Io voglio dire alla gente di essere felice, come lo sono le mie immagini. Voglio che le persone si alzino sorridendo perché hanno preso consapevolezza delle proprie scelte e del proprio percorso. Per questo motivo rappresento cose del quotidiano, che spesso si ritengono inutili, proprio perché pur facendo parte della vita di tutti i giorni sono legate a ricordi, magari anche tristi, a momenti di solitudine, a tradizioni dimenticate, che fanno parte di un percorso che ti porta ad essere quello che sei. Voglio esaltare il valore di questi piccoli dettagli”.

Ed allora si inizia a capire perché Sabrina definisce la sua produzione ruffiana: “Probabilmente, se mi esprimessi attraverso uno stile più forte, più arrabbiato, come la musica punk-hard-core che ascolto, avrei raggiunto una fetta di pubblico molto più piccola. Così, invece, riesco a parlare a molte più persone”.
“Tuttavia, trovare uno stile che sentissi mio non è stato facile”, continua “Inizialmente usavo soprattutto acrilici e pastelli, ma ogni tela comportava una grande componente di stress mentale. Poi una sera, dopo non aver toccato matita e pennelli per tre mesi, mi sono messa a disegnare rendendomi conto che quello che stavo facendo non mi comportava nessuno sforzo. In quel momento ho realizzato quale stile mi apparteneva, uno stile spontaneo che si basa sulla libera associazione di idee e segue il mio flusso di coscienza”.

La sua positività e la sua energia l’hanno portata a mettersi in proprio ed a vivere facendo ciò che le piace: “Dopo anni passati a fare i lavori più disparati mi sono detta basta. La gente ti dice che disegnare è un hobby, ma non è così! Quando vai a comprare un libro, ad esempio, la prima cosa che attira l’occhio è la copertina. Ma cavoli, qualcuno la deve pur aver creata, no?! Così un giorno ho deciso di fare la mattata di abbandonare tutto ed aprirmi la partita IVA. Non potrei aver fatto scelta migliore!”
Oltre che a continuare a produrre illustrazioni, Sabrina organizza e svolge workshop fra le zone di Rimini, Pesaro e Fano. Recentemente, inoltre, ha concluso a Gradara il progetto Oltre le Mura: “Devo ammettere che è nato tutto un po’ per caso. Un giorno il Sindaco mi ha chiesto se conoscessi qualcuno che potesse ridare vita alle mura della città. Io ero gasatissima e sono partita subito in quarta, ma come al solito a mancare erano i fondi. In un primo momento abbiamo partecipato ad un bando del Ministero dei Beni Culturali, ma non l’abbiamo passato. Non ci siamo ci siamo fatti scoraggiare e dopo due anni abbiamo vinto un bando della Regione Marche. Sicuramente è stata un’esperienza che ha richiesto una grande quantità di energie ma ne è valsa la pena!”

Al progetto hanno partecipato gli artisti Andreco, Tellas, Gola Hundun, Paolo Psiko, Burla e Finnano Fenno, reinterpretando la storia di Francesca da Rimini, simbolo della città di Gradara ma anche di tutte quelle donne che si ribellano alle convezioni scegliendo di essere libere.
Alla fin fine, la figura di Francesca da Rimini possiamo trovarla un pò in tutte le illustrazioni di Sabrina, in quelle immagini ruffiane che tuttavia, attraverso la loro dolcezza, vogliono dire alle persone di essere felici, di andare oltre le i limiti e le imposizioni avendo il coraggio di fare quelle scelte che portino veramente ad essere sè stessi.
