Il processo creativo di Isora, come lei stessa racconta, prende vita dallo studio dei materiali e delle tecniche. “Fin da piccola mi sono sempre dedicata alla pratica del punto croce, degli origami e del cucito. Tutte queste esperienze le ho poi integrate nell’arte. Queste tecniche sono sempre state associate al contesto dell’artigianato o del lavoro femminile. Io volevo darli un nuovo significato, fargli acquisire una nuova potenza espressiva integrandole nella mia produzione artistica”.

Il cordone è un oggetto ricorrente nella produzione di Isora. Composto da semplicissimi fili intrecciati con le dita in un procedimento quasi ritualistico, questo elemento che acquista differenti caratteristiche di elasticità, oltre che ai valori simbolici legati proprio all’immaginario collettivo che ruotano attorno a questo oggetto.

D’altronde, proprio la potenza espressiva e simbolica degli oggetti ed alcuni concetti come quelli di apparenza, fragilità ed equilibrio, sono temi ricorrenti nella sua produzione che diventa un’allegoria della società odierna. Ne sono esempi significativi le installazioni Eri Libero, Dare il Giusto Peso ed Introspezione Sensibile.


Nelle prime due, elementi piacevoli alla vista come fili colorati, farfalle e piume di pavone, diventano in realtà sinonimo di tutte quelle cose che, belle e piacevoli, in realtà ci rendono schiavi e ci appesantiscono. L’immagine della farfalla, simbolo per antonomasia di libertà e leggerezza è contrariamente resa immobilizzando in una forma precisa attraverso un filo , venendo inoltre legata anche a terra. Le piume di pavone, in realtà pesano quattro volte di più del blocco di cemento appeso dall’altra parte del cordone. Questo concetto di precarietà lo ritroviamo anche nell’ultima installazione, in cui, il blocco di cemento attaccato al cordone, potrebbe cadere da un momento all’altro sui pigmenti che si spargerebbero per tutta la stanza. Ma forse, non è proprio questo caos colorato che in realtà desidereremmo vedere?




“Essendo il materiale stesso ad ispirare la mia creatività, la maggior parte delle volte il significato che assume il prodotto finito me lo suggeriscono proprio lo studio e la lavorazione dell’elemento.” – racconta Isora – “Ultimamente sto sperimentando con resine e metalli, inoltre mi sto concentrando sulla sperimentazione con calamite e meccanismi meccanici associati all’uso del cordone. Proprio perché in quello che faccio è riflesso anche il mio percorso, ho deciso di unire la mia formazione scientifica a quella artistica per realizzare installazioni che attraverso la fisica vada a dare mobilità agli elementi che uso”.

“L’utilizzo di materiali semplici,” – conclude Isora – “è un invito alla riflessione, ad andare oltre l’apparenza delle cose pensando a quelle che sono le problematiche della società che si nascondono dietro ad esse. Credo che il mio scopo sia proprio quello di avvicinare il maggior numero di persone all’arte contemporanea, che spesso spaventa e mette in soggezione, anche catturando visivamente lo spettatore con colori o forme piacevoli, per poi suggerirgli di indagare quello che in realtà si nasconde dietro all’ aspetto dell’opera”.